La corsa crocevia di tanti sport |
Venerdì 10 Aprile 2020 07:36 | |||
I presupposti per sfruttare al massimo le potenzialità del running. Anche nel caso di un approccio tardivo alla disciplina, dopo aver praticato per anni altre attività. La corsa è il crocevia di tante attività e chi dismette uno sport di squadra o un'attività tecnica trova nel correre una valida alternativa di facile gestione, dove i miglioramenti iniziali possono essere anche piuttosto rapidi. Questa nuova sfida sportiva fa leva e da incoraggiamento verso un impegno maggiore e i traguardi di 10.000 m, mezza e maratona conducono a seguire un piano di allenamento sistematico. La necessità di dosare le sedute risulta un passo obbligato, perché rispetto ad altre discipline sportive le regole della corsa prevedono una preparazione che va al di là dello stesso gesto atletico. Il running, se praticato in modo continuativo, prevede quindi alcune basi indispensabili. I muscoli nella corsa servono a scopo propulsivo, a equilibrare il gesto atletico rendendolo armonico e anche a scopo antitraumatico. Infatti se il muscolo non contrasta al meglio le forze da impatto, articolazioni e legamenti possono risentirne, innescando sindromi infiammatorie non indifferenti.La muscolatura che deve essere particolarmente efficiente è quella della schiena lombare, dei glutei, della coscia e del polpaccio. Al contrario di quanto si possa pensare, l'esercizio tecnico in se stesso può non risultare sufficiente e allora l'integrazione con esercizi specifici diventa un passo obbligato per garantire l'efficienza del sistema. Un'efficiente mobilità articolare è indispensabile sia sul fronte prestativo sia sul fronte della plasticità del gesto. Ad esempio risultano di fondamentale importanza la flessibilità e la mobilità della schiena, anche perché sono molte le radici nervose che prendono il loro decorso anatomico soprattutto a livello lombare. Molto importante è un'equilibrata biomeccanica del gesto: il riferimento riguarda particolarmente il piede, dove dimorfismi non apparentemente importanti per la persona comune possono essere invece significativi per chi corre. La correzione di un difetto di pronazione del piede con ortesi plantari studiate ad hoc può essere risolutiva, portando miglioramenti sia a livello di prevenzione dell'infortunio sia a livello prestativo. L'allenamento sistematico è una prerogativa della corsa: la corsa richiede costanza e un'organizzazione dell'allenamento che non necessariamente deve seguire tabelle, ma quantomeno prevedere costanza nelle sedute. Sospensioni troppo lunghe di quindici o più giorni possono indurre situazioni di disadattamento muscolare e creare i presupposti per infortuni di vario genere. Sono altrettanto importanti i tempi di recupero, in particolare dopo chilometraggi significativi. Articolo a cura di Annasilvia Mazzoni
|