La mia seconda maratona |
Lunedì 24 Aprile 2023 15:53 | |
![]() Per uno come me, che cerca di non ripetere le imprese già portate a termine precedentemente, pensavo di non rivivere questa fantastica emozione, ed invece... Dopo la mezza maratona di Orzinuovi maggio 2021, la maratona di Roma settembre 2021, un viaggio durato 7 giorni di 1280 km in bici fino a Barcellona nel settembre 2022, eccomi ad affrontare ancora la "Corsa Regina", come è spesso definita la Maratona.
Padova 23-04-23
Ecco la sveglia, sono le 3:45 di mattina, sto già pensando a quel piatto di pasta in bianco che mi aspetta per colazione e che non ho nessuna voglia di buttar dentro, ma prima di tutto c'è il controllo della pressione sanguigna. Già, mancava solo il cardiologo con le mille raccomandazioni ed il divieto quasi assoluto di compiere altre imprese folli. Ma non ci penso più di tanto, oggi non prendo la pastiglia, che mi abbasserebbe troppo i valori, e via direzione Stadio Euganeo Padova.
Sono le 6:20 ed ho appena parcheggiato la macchina nel posto più comodo alla consegna dei pettorali, prevista dalle 7 alle 8 e mi accorgo solo ora che non ho con me gli antidolorifici da prendere per la mia schiena dolorante da più di un mese a causa di una caduta durante un allenamento. Ormai non posso più farci niente e mi appresto ad allestire il marsupio con gel energetici e bustine di zucchero, quando mi squilla il telefono. È mia moglie che mi chiede come è andato il viaggio e mi dice "fai quello che ti senti ed ascolta il tuo corpo".
Non posso prolungarmi in chiacchiere perché hanno aperto le griglie ed è quasi ora della partenza. La musica degli AC DC con Thunderstruck che aumenta di volume all'avvicinarsi dello Start mi fa salire i battiti dall'emozione e senza nemmeno rendermene conto, ho iniziato a correre la mia seconda maratona.
Più passano i chilometri e più sento la schiena che comincia a farsi sentire e verso il quindicesimo ho la testa che mi manda solo messaggi negativi e non riesco a scacciare il pensiero di ritirarmi.
Al 22° km sento gridare "Ciao Daniele". Sono Marco e Maria dell' Atletica Bancole, che mi chiedono come va e mi incoraggiano a non mollare. Sono le parole che mi servivano e nonostante la schiena martoriata e l'inizio di una fastidiosa tendinite alla gamba, mi hanno cambiato immediatamente il pensiero da negativo a positivo. Passano i chilometri e mi accorgo solo ora che ne mancano appena 12 e poi solo 10 e poi solo 4. Funziona proprio così! Quando pensi che hai fatto "pochi km" ti butti a terra, ma quando cambi il pensiero e dici "ne ho già fatti tanti e ne mancano pochissimi", è lì che porti a termine la gara, come mi ha insegnato il mio grande amico e preparatore Stefano, durante le nostre uscite in Valpolicella.
Ho le gambe e la schiena distrutte, ma non so come, riesco a correre l'ultimo km da Piazza del Santo al traguardo di Prato della Valle, e non mi sembra vero di aver portato a termine anche questa impresa.
Cerco il cellulare per chiamare mia moglie e mentre trattengo a stento le lacrime dall'emozione, mi assalgono due pensieri.
Primo: se avessi presso gli antidolorifici, sarei andato più forte?
Secondo: non dirò mai al cardiologo che sto già pensando alla prossima maratona.
Ciao Daniele
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