
Ci pensavo da un po’, voglio tornare a fare la Lessinia Legend Run, ma non la 45 perché non sono abbastanza allenato, pensavo alla 20 km. Lo dico ad Ale che è il mio socio di ultra-avventure e lui mi convince a fare la 30.
Siamo andati io, Ale e Paolo che fa la 20 km e a Velo, dopo la colazione e qualche selfie, siamo partiti, ovviamente tra gli ultimi con il servizio scopa alle spalle. Arrivare a Giazza è stata una passeggiata, bella la compagnia, bello il clima e poi siamo appena partiti, siamo ancora freschi, si corre bene.
Da Giazza parte una salita infinita, oltre 1400 metri di dislivello, la salita non molla mai, mai e maiii, anch’io non mollo, non mollo mai, spremo i muscoli ma non mollo mai e finalmente, dopo aver recuperato diverse posizioni, arrivo in cima dove non c’è il ristoro. Maledizione, sono sitibondo e per bere devo anche fare un pezzo di discesa!
La discesa non è molto tecnica e le scarpe hanno un buon grip pertanto non è stata difficile. Però ci avviciniamo al monte Purga, nome patria, per arrivarci e superarlo ci aspetta un dislivello di 850 metri, dobbiamo purgare prima della purga finale!
La salita riparte decisa e senza soluzione di continuità, sono in compagnia e questo addolcisce un po’ la pillola ma poi arriva la salita dura, quella molto dura, quella così irta che allungando la mano davanti a me posso strappare l’erba. Non si può mollare adesso, mancano pochi metri di dislivello, mancano veramente pochi metri, sono pochi ma ancora non sono in cima. Poi finalmente arrivo alla via del paese, sento il cronista, è fatta, sono quasi arrivato e scorgo Paolo che mi attende con il cell in mano, mi filma mentre trovo la forza di correre al traguardo!
Eccomi, sono tutto intero, senza storte, senza graffi con due grandi amici al mio fianco e una sfida vinta nel mio carniere.
Articolo redatto da Maurizio,